Domenica, 02 Luglio 2023 07:49

Hong Kong, chiude l’emittente online Citizens' Radio pro-democrazia  In evidenza

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Nei giorni scorsi, l'emittente online Citizens' Radio pro-democrazia di Hong Kong è stata costretta alla chiusura a causa di quella che il suo fondatore ha definito “Una situazione politica pericolosa”, oltre che del “blocco del suo conto bancario”.

Di Flavia De Michetti Roma, 1 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - Lanciata nel 2005 dall'attivista veterano Tsang Kin-shing, l’emittente gestita come un'organizzazione senza scopo di lucro, in lingua cantonese, è stata molto seguita per i suoi talk show incisivi e critici nei confronti del Governo, oltre che per la sua campagna pluriennale dedicata alla libertà di stampa.

Una legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina ha già portato alla chiusura di altri quotidiani, tra i quali Apple Daily e Stand News.

A settembre, infatti, inizierà un caso di sicurezza nazionale contro Apple Daily e il suo magnate fondatore, Jimmy Lai, che potrebbe portare all'ergastolo il critico cinese e, nel mese di ottobre, verrà emesso un verdetto in un processo per sedizione contro due redattori presso Stand News, anch’esso chiuso.

“Citizens' Radio non ha avuto altra scelta che sospendere le trasmissioni”, ha dichiarato Tsang tramite un post diffuso su Facebook, citando le crescenti pressioni mentre le Autorità reprimevano il dissenso e arrestavano gli attivisti a seguito di un movimento a favore della democrazia nel 2019, che ha portato milioni di persone a manifestare.

Pechino ha imposto la legge, che proibisce atti considerati come secessione, sovversione o collusione straniera, in seguito a queste proteste antigovernative.

Le Autorità di Hong Kong si sono servite anche di una legge sulla sedizione dell'era coloniale per arrestare più di 250 persone, tra cui politici, attivisti e giornalisti pro-democrazia.

Pechino insiste che la legge è necessaria per stabilizzare la città dai disordini civili.

L'ufficio di Sicurezza di Hong Kong ha anche dichiarato: "I residenti di Hong Kong godono della libertà di stampa e di parola. Tuttavia, non si tratta di libertà assolute e possono essere limitate per diversi motivi, tra i quali la protezione della Sicurezza nazionale, in conformità con il Patto internazionale sui diritti civili e politici. I giornalisti, come tutti, hanno l'obbligo di rispettare le leggi, nessuna esclusa”.

“Di fronte a un tale cambiamento nella situazione politica, la linea rossa è ovunque, la situazione è pericolosa ed è difficile invitare ospiti al programma”, ha aggiunto l’attivista Tsang Kin-shing.

Il gruppo per i diritti dei media RSF - Reporters Without Borders (‘Reporter Senza Frontiere’, un’organizzazione non governativa e no-profit che promuove e difende la libertà di informazione e di stampa, con sede a Parigi), ha classificato Hong Kong al 140° posto su 180 nel suo indice annuale globale sulla libertà dei media quest'anno, in calo rispetto al 73° posto prima dell'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale nel 2020.

“Per quasi due decenni, Citizens' Radio ha contribuito in modo emblematico al panorama delle trasmissioni indipendenti di Hong Kong e la sua chiusura è una perdita insostituibile”, ha affermato in una nota il direttore del gruppo per la libertà di stampa dell'Asia orientale, Cédric Alviani.

"Esortiamo il Governo a porre fine alla sua politica di molestie contro i media indipendenti, che hanno già danneggiato in modo significativo l'immagine internazionale del territorio dall'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale", ha concluso il direttore.

Fin dalla sua creazione, al Radio ha operato come una stazione “radio pirata” dopo che le richieste di licenze erano state respinte. 

La stazione, che è stata a lungo un obiettivo dei sostenitori pro-Pechino, è stata accusata di trasmissione illegale nel 2009.

Successivamente, è stata perquisita dall'Ufficio dell'Autorità per le comunicazioni (OFCA) per il presunto utilizzo di un trasmettitore radio illegale per la trasmissione FM, ma la Radio ha continuato a trasmettere online.

Nel 2019, quattro uomini mascherati armati di mazze e martelli hanno fatto irruzione nella stazione radio dopo aver sfondato la porta di vetro, senza tuttavia effettuare alcun arresto.

L’OFCA rifiuta di commentare in modo specifico la chiusura o l'erosione della libertà di stampa, ma ha affermato che “La stazione radio era basata su Internet e non è un licenziatario di trasmissioni audio ai sensi delle leggi sulle telecomunicazioni”.